Bergen 2017, Sagan nella storia! Battuto Kristoff al fotofinish – Quarto Trentin
Peter Sagan come mai nessuno a Bergen 2017. Con una corsa molto attenta, lo slovacco si risparmia e non sbaglia nulla, facendosi trovare pronto per la volata finale, nella quale batte al fotofinish Alexander Kristoff. A completare il podio è Michael Matthews, che lascia fuori dal podio il nostro Matteo Trentin. Nel finale un bel tentativo di Julian Alaphilippe e Gianni Moscon, che partiti all’ultimo passaggio a Salmon Hill son stati ripresi poco prima dell’ultimo chilometro, quando ha provato ad anticipare il danese Christopher Juul-Jensen, ripreso grazie al lavoro di Alberto Bettiol.
Pronti-via si muovono Conor Dunne (Irlanda), Sean McKenna (Irlanda) e Elchin Asadov (Azerbaijan), sui quali rapidamente rientrano Eugert Zhupa (Albania) e Salaheddine Mraouni (Marocco). Il gruppetto si infoltisce ulteriormente poco dopo, con l’arrivo di Alexey Vermeulen (Stati Uniti), Andrey Amador (Costa Rica), Willem Smit (Sudafrica), Matti Manninen (Finlandia) e Kim Magnusson (Svezia), con il gruppo che si disinteressa. immediatamente il vantaggio è di tre minuti, fino a diventare di 9’30” dopo 25 chilometri di corsa.
A quel punto in testa al gruppo si portano Josef Cerny (Repubblica Ceca) e Julien Vermote (Belgio), che controllano la situazione iniziando a far calare il gap. Al primo passaggio sulla linea del traguardo il ritardo è di 7’55”, iniziando un trend che porta al ricongiungimento dopo il nono passaggio sulla salita di Salmon Hill, con il gruppo che ormai inizia a conoscerla bene. Ultimo ad arrendersi è il sudafricano Smit, che si arrende dopo 190 chilometri in testa alla corsa. A quel punto al traguardo ne mancano 82 e son Belgio e Polonia a voler fare corsa dura, prima che tentino l’allungo Christopher Juul-Jensen (Danimarca) e Warren Barguil (Francia).
Sul passaggio successivo a Salmon Hill comincia la bagarre. Ripresi gli attaccanti si muove Marco Haller (Austria), raggiunto da Tim Wellens (Belgio). Con loro arrivano anche Alessandro De Marchi (Italia), David De La Cruz (Spagna), Jarlinson Pantano (Colombia), Lars Boom (Paesi Bassi), Jack Haig (Australia) e Odd Christian Eiking (Norvegia), mentre in gruppo sono Francia e Polonia a portarsi in testa. Il vantaggio degli attaccanti arriva a 44″ alla conclusione del settimo giro, ma la fine della corsa è ancora lontana e il gruppo non si preoccupa.
Nils Politt prova ad uscire in contropiede, ma il tedesco resta da solo per meno di dieci chilometri, venendo ripreso a 35 chilometri dalla conclusione. A quel punto, cominciano a muoversi altri nomi di primo piano, a partire da Tom Dumoulin (Paesi Bassi). Il campione del mondo a cronometro porta con sé Warren Barguil (Francia) e Diego Ulissi (Italia), ma rapidamente il gruppo si riporta sotto. In salita Dumoulin rilancia nuovamente, ma anche stavolta il gruppo è pronto nella sua reazione grazie a Philippe Gilbert (Belgio) e Rigoberto Uran (Colombia). Davanti restano i soli Eiking, Haig, Wellens e De La Cruz, che vedono alle loro spalle formarsi un gruppettino di contrattaccanti prima che il gruppo riprenda tutti a 26 chilometri dalla conclusione.
Gli attacchi si susseguono senza una reale organizzazione e il gruppo si presenta compatto al suono della campana, con Gianni Moscon che riesce a riportarsi sulla testa della corsa, non senza un grande sforzo in seguito ad una caduta. Nell’ultimo giro bisogna provarle tutte per evitare la volata ed è nuovamente la nazionale dei Paesi Bassi a provarci per prima con Sebastian Langeveld che cerca di anticipare sul primo strappo. Su di lui si prota Paul Martens (Germania), ma la loro azione non sortisce grandi effetti. Il distacco è limitato a pochi secondi, che vengono annullati appena la Francia cambia ritmo con Cyril Gautier che lancia Tony Gallopin.
Il transalpino guadagna qualche metro, ma quando parte Michael Valgren la situazione cambia di nuovo visto che al danese si uniscono, con scatti diversi, Gianni Moscon (Italia), Philippe Gilbert (Belgio), Greg Van Avermaet (Belgio), Alberto Bettiol (Italia), Julian Alaphilippe (Francia) e Niki Terpstra (Paesi Bassi). È proprio quest’ultimo a rilanciare quando il gruppetto si ricompatta, ma Alaphilippe rilancia ulteriormente restando da solo. Unico a riuscire a rientrare, in prossimità dello scollinamento è Gianni Moscon, con il quale trova subito collaborazione.
Al traguardo mancano dieci chilometri e dietro il gruppetto degli inseguitori è disorganizzato, almeno fino all’arrivo dei danesi, che prendono in mano la situazione. Il distacco di una decina di secondi resiste fino a cinque chilometri dalla conclusione, quando Moscon non riesce più a seguire il francese in un tratto di pavé, mentre nel frattempo Vasil Kiryienka (Bielorussia) e Lukas Postleberger (Austria) provano a far valere le proprie doti a cronometro uscendo al contrattacco.
Perso Moscon davanti, gli azzurri si rimettono in testa e son soprattutto loro a ricucire sugli attaccanti, con il tentativo di Alaphilippe annullato a meno di due chilometri dalla conclusione. A quel punto ci riprova Philippe Gilbert (Belgio), ma ormai non c’è più modo di evitare la volata, così come anche il successivo tentativo di Michael Valgren (Danimarca) viene annullato proprio a 500 metri dalla conclusione grazie al lavoro di Bettiol.
All’ultima curva, l’italiano si sposta ed è Alexander Kristoff che prova a partire lunghissimo. Alla sua ruota fino a poco prima c’era Matteo Trentin, ma sono ora Peter Sagan (Slovacchia) e Michael Matthews (Australia) ad averne preso il posto, aggredendo la curva con più insistenza dell’italiano, che si trova in quarta posizione. Il cambio di ritmo improvviso del padrone di casa è violento e il solo Sagan riesce a stargli a contatto, mentre Matthews resta staccato. Kristoff viene subito affiancato da Sagan, che sembra rapidamente in grado di passarlo, ma la resistenza del norvegese è notevole e fin sulla linea c’è incertezza su chi possa spuntarla.
Immediatamente dietro Matthews sbatte il pungo sul manubrio, non soddisfatto del bronzo solo sfiorato da Trentin. Sagan e Kristoff si parlano dopo il traguardo, senza la certezza di chi sia il vincitore. Bisogna dunque aspettare qualche minuto e l’esito del fotofinish, che regala il terzo storico successo allo slovacco.
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